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Ponte del Diavolo, alla scoperta del ponte più famoso dell’Alta Toscana

Dopo mesi di “letargo” finalmente questi ultimi giorni di Giugno mi hanno vista riprendere il mio girovagare alla ricerca di luoghi da scoprire, vivere e raccontare. In particolare ho carambolato tra Toscana ed Emilia Romagna, visitando il Castello di Bardi ed il Ponte del Diavolo. In questo articolo vi racconto  proprio di questo Ponte “stregato” su cui si narrano varie leggende tutte con protagonista giustappunto il diavolo. Buona lettura! 

Ponte del Diavolo, Borgo a Mozzano, Lucca

Ponte del Diavolo: storia, architettura e curiosità

Storia

Il Ponte del Diavolo, il cui nome ufficiale è Ponte della Maddalena, è una straordinaria opera di ingegneria medievale  che sorge, a Borgo a Mozzano, in provincia di Lucca.  Il ponte fu costruito al fine di unire le sponde del fiume Serchio per consentire ai pellegrini  ed ai viandanti di raggiungere Lucca e collegarsi alla via Francigena per arrivare a Roma.

Realizzato per volere della contessa Matilde di Canossa tra il XI ed il XII, il Ponte del Diavolo deve le sua forma attuale alle opere di restauro volute da Castruccio Castracani, all’inizio del XIV secolo.

Nel 1670, il Consiglio Generale della Repubblica di Lucca impose il divieto di transito sul ponte con ceppi e macine di mulino al fine di preservarne l’integrità.  Nel 1836 il ponte fu seriamente danneggiato da una piena del Serchio. Nei primi del ‘900, per permettere la realizzazione della linea ferroviaria Lucca/Aulla, fu aperto un arco aggiuntivo sul lato destro del ponte che ne alterò l’originaria architettura, .

Durante la seconda guerra mondiale i nazisti, in ritirata, minarono il Ponte del Diavolo, ma per fortuna non fu poi abbattuto.

Sabrina al Ponte del Diavolo di Borgo a Mozzano

Curiosità

La struttura prese il nome ufficiale di Ponte della Maddalena, attorno al 1500, riprendendolo da un oratorio o cappella che sorgeva sulla sponda sinistra e che pare custodisse al suo interno una rappresentazione della Maddalena.

Il nome Ponte del Diavolo deriva invece dalle molte leggende nate su di esso a causa della  sua forma particolare. Agli occhi degli uomini del tempo sembrava impossibile che tale opera potesse essere stata realizzata dall’uomo. Tale perplessità diede così origine a molti  racconti popolari in cui la costruzione del ponte è attribuita al diavolo.

Cenni sull’architettura

Il Ponte del Diavolo, lungo circa 95 metri, è un ponte ad arco che presenta una “struttura “a schiena d’asino” molto singolare.  Le 3 arcate  sono infatti di misure diverse e la più alta non è posizionata al centro del ponte ma bensì lateralmente, caratteristica che rende questo ponte unico al mondo.

L’arcata centrale raggiunge un altezza di circa 20 metri, sporgendo acutissima e formando una parabola così alta ed innaturale che sembra sfidare la gravità. Proprio questo particolare ha dato vita alle varie leggende che legano il ponte al diavolo.

Ponte del Diavolo, le leggende

Arcata maggiore del ponte del diavolo
L’arcata più alta del ponte raggiunge un altezza di circa 20 metri

La leggenda della costruzione del Ponte del Diavolo

La leggenda narra che l’incarico di costruire il ponte fu affidato a San Giuliano l’Ospitaliere. La realizzazione dell’opera era di estrema difficoltà, sia per la complessità del progetto, sia per le continue piene del fiume.  Il capomastro rendendosi conto che non avrebbe mai finito il ponte nei tempi stabiliti cadde in una profonda disperazione.

Una sera, mentre seduto sulla riva del Serchio, pensava con tormento al disonore che lo avrebbe colpito se non avesse finito l’opera in tempo, gli si manifestò Satana che gli propose un patto.

Il demonio avrebbe completato il ponte quella stessa notte, ma in cambio avrebbe preso possesso della prima animache lo avesse attraversato. L’uomo accettò e così il diavolo con la sua forca sollevò l’arcata principale del ponte completando la maestosa opera.

Il capomastro pentito corse però a confessarsi con il parroco del paese che gli consigliò di rispettare il patto ma di ingannare il diavolo facendovi transitare non un uomo ma un animale.

A questo punto la leggenda si divide in quattro versioni diverse:

  • una versione narra che il capomastro fece attraversare il ponte ad un pastore maremmano tutto bianco e che il diavolo inferocito lo prese buttandosi con lui nelle acque del fiume. Si racconta che nelle ultime sere di Ottobre il diavolo, nelle sembianze del cane, passeggi sul ponte alla ricerca dell’anima del capomastro. Qualcuno sostiene anche che sul fondo del fiume sia possibile vedere il corpo pietrificato del povero maremmano.
  • un’altra versione racconta invece che il capomastro ed il parroco fecero attraversare il ponte ad un maiale. Il diavolo si gettò nel fiume con l’animale tra le braccia senza far mai più ritorno nel paese che lo aveva preso in giro.
  • secondo una terza versione gli abitanti del borgo, ignari del patto, ma titubanti ad attraversare quello strano ponte, vi fecero passare per prima una capra. Il diavolo per punirli avrebbe modificato l’ampiezza delle arcate e l’altezza della principale così da farli faticare ogni qual volta lo avessero attraversato. 
  • infine una quarta versione racconta che un maiale inseguendo una mela fini per caso a transitare per primo sul ponte. Satana, in preda ad un’ ira tremenda, si gettò nel fiume aprendo in quel punto un varco con l’inferno, lasciando segni sul letto del fiume e nelle anime degli abitanti del borgo.

[Leggende simili si narrano su altri ponti o strutture particolari, in Italia e nel mondo, seguitemi e ve le racconterò ]

La leggenda di Lucìda Mansi

Un’altra leggenda che riguarda il ponte al diavolo è quella di Lucìda Mansi, una bellissima, libertina e crudele nobildonna lucchese che viveva nel terrore di invecchiare. La leggenda narra che la donna strinse un patto con il diavolo proprio sul Ponte della Maddalena e che a quel fatto il ponte deve il suo nome.

Poterebbe interessarvi l’articolo dedicato alla leggenda di Lucìda Mansi

Come arrivare al Ponte del Diavolo di Borgo a Mozzano

Il Ponte della Maddalena di Borgo a Mozzano può essere facilmente raggiunto sia in auto che con mezzi pubblici.

Auto

La città di riferimento per arrivare al Ponte del Diavolo è Lucca. Da qui Borgo a Mozzano è raggiungibile seguendo la SS12, la strada dell’Abetone. A lato del Ponte della Maddalena si trova un parcheggio libero presso il quale si può lasciare l’auto senza problemi.

Treno

Il Ponte del Diavolo è facilmente raggiungibile da Lucca in treno in circa 20/30 minuti. La stazione di Borgo a Mozzano è infatti sulla linea ferroviaria Lucca-Aulla. I collegamenti ci sono circa ogni 60/90 minuti. Il ponte è situato dalla parte opposta della stazione, ma vi basterà  seguire le indicazioni per raggiungerlo in circa 10 minuti di passeggiata.

Bus

Borgo a Mozzano è collegato a Lucca anche da un buon servizio di autobus. Le corse giornaliere sono molte, per dettagli ed orari vi lascio il link al sito delle Autolinee Toscane, l’azienda dei trasporti toscani.

Se siete in cerca di ispirazioni per gite in Toscana, date un’occhiata alla categoria Toscana.

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Articolo e foto, se non diversamente specificato, di ©Sabrina Musetti, riproduzione vietata senza citare la fonte.

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