I Cian di castagne, chiamati a seconda delle zone anche necci, ciacci, nicci o ancora caccìn, padelletti o castagnacci (da non confondere con il castagnaccio), sono un piatto tipico del mio territorio ed anche di tutte le zone montane dell’Alta Toscana, un piatto semplice ma ricco di storia, simbolo di una cucina povera ma genuina che ancora oggi viene tramandata nelle famiglie nelle zone montane dell’Alta Toscana. In questo articolo vi racconto la storia, le curiosità, e la ricetta di questo piatto tradizionale.
I Cian della Lunigiana, un piatto di antica tradizione

I Cian sono una sorta di crêpes preparate con un impasto semplicissimo a base di farina di castagne, acqua e un pizzico di sale. La loro particolarità sta nella cottura, che avviene utilizzando i tradizionali “testi” o “ferri”, ovvero dischi di arenaria o ferro con manici lunghi.
I “testi” vengono scaldati sul fuoco del camino o sul fornello, unti con olio e poi utilizzati per cuocere la pastella: si versa un mestolo dell’impasto su un testo e si copre con l’altro, girando i testi per garantire una cottura uniforme.
Un tempo sui testi venivano messe anche alcune foglie di castagno per aromatizzare il cian, ma questa tradizione è andata pian piano perduta.
Una volta cotti i cian possono si possono gustare con farciture dolci o salate, tra cui:
- Ricotta o stracchino
- Nutella o miele
- Salumi come prosciutto, salame o pancetta
Le castagne: il “grano” della montagna
L’origine dei Cian è molto antica: le castagne sono state per secoli l’alimento base delle popolazioni rurali delle montagne. Venivano consumate in vari modi: bollite, arrostite sul fuoco o essiccate per produrre la preziosa farina di castagne, ingrediente essenziale per i Cian e molti altri piatti tradizionali.
L’essiccazione delle castagne era un processo lungo e delicato che durava circa un mese. Le castagne venivano poste a strati su di un graticcio sotto il quale veniva acceso un debole fuoco che veniva sorvegliato 24 ore su 24 per evitare che si spegnesse e per evitare incendi.
Una volta essiccate, le castagne venivano battute per eliminare la buccia e poi macinate nei mulini per ottenere la farina, ingrediente essenziale per i Cian e molti altri piatti tradizionali.
Curiosità sui Cian di castagne

- Sebbene siano tipici della Toscana, i Cian vengono preparati anche nel Levante Ligure, Emilia-Romagna e Corsica.
- In passato, erano il pasto principale di cavatori, taglialegna e carbonai, che li consumavano anche freddi.
- Il nome “neccio” deriva probabilmente dal termine medievale “castanicius”, che significa “del castagno”, da cui è derivata la parola “castagnaccio”, di cui neccio è un’abbreviazione.
- La trasformazione del nome da “castagnaccio” a “cian” nella mia zona, potrebbe essere avvenuta per abbreviazioni dialettali.
La ricetta tradizionale dei Cian di castagne
Se volete provare a “fare i cian” eccovi la ricetta!
Ingredienti per 4 persone
Impasto:
- 400 g di farina di castagne
- 750 ml di acqua tiepida
- 1 cucchiaio di olio
- un pizzico di sale
Farcitura (a scelta):
- Ricotta o stracchino
- Nutella o miele
- Salumi
Procedimento
- In una ciotola, mescolate la farina di castagne con l’acqua e il sale fino a ottenere una pastella piuttosto liquida.
- Scaldate i testi sul fuoco o sul fornello.
- Quando sono ben caldi, ungeteli con olio (un metodo tradizionale è usare una patata tagliata a metà, imbevuta nell’olio e strofinata sui testi).
- Versate un mestolo di pastella l centro di un testo caldo.
- Coprite con l’altro testo e lasciate cuocere per circa 2 minuti per lato, girandoli per una cottura uniforme.
- Farcite i Cian con ricotta, stracchino, nutella, miele o affettati e serviteli ben caldi!

Come cucinare i Cian di castagne senza i testi?
Se non avete a disposizione i testi di ferro o arenaria, potete cuocere i Cian in una semplice padella antiaderente, come fareste per delle classiche crêpes.
Nota: ricordo che questo non è un blog di cucina ed il mio scopo è solo quello di raccontare la mia terra anche attraverso i suoi piatti tipici.
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