Borghi fantasma delle Apuane: le Alpi Apuane sono disseminate di piccoli borghi fantasma, ossia borghi un tempo abitati che, con l’avvento dell’industrializzazione, sono stati abbandonati diventando letteralmente dei borghi fantasma. In questo articolo vi racconto storia e curiosità di alcuni dei più affascinanti!
Borghi fantasma delle Apuane: tuffo in un mondo perduto
Visitare paesi fantasma non significa affatto essere appassionati di paranormale o del macabro, tutti questi paesi si trovano infatti in luoghi isolati in cui è possibile assaporare attimi di pace assoluta in piena armonia con la natura. Luoghi che, silenziosi ed immutati, raccontano la storia e la vita di un tempo perduto che non tornerà più.
In Italia si calcola che siano oltre 6000 i borghi fantasma. Ma perché interi paesi sono stati nel tempo completamente abbandonati? Le cause dell’abbandono sono state le più svariate: calamità naturali, epidemie, conflitti bellici e nel passato più recente cause economiche. Tra questi, molti borghi delle Alpi Apuane hanno subito lo stesso destino. Scopriamo insieme alcuni di questi luoghi unici.
Borghi fantasma delle Apuane: Fabbriche di Careggine

Fabbriche di Careggine è uno dei borghi fantasma più famosi delle Alpi Apuane, grazie alla sua storia unica. Fondato da fabbri ferrai bresciani, il borgo fu espropriato negli anni ’40 per la costruzione di una diga idroelettrica. Il paese venne completamente sommerso dalle acque del Lago di Vagli, un lago artificiale creato per l’impianto idroelettrico. Al momento dell’esproprio, il borgo contava 32 abitazioni, una chiesa romanica e un ponte a tre arcate. I suoi 142 abitanti dovettero trasferirsi nei paesi vicini.
Il lago di Vagli è stato saltuariamente svuotato fino al 1994 ed in quell’occasione ho avuto l’opportunità di passeggiare tra i resti del paese. Se devo dire la verità, nonostante l’unicità dell’esperienza, la sensazione che ho provato è stata di tristezza nel pensare al dolore provato da chi ha dovuto abbandonare la propria casa e le proprie radici in nome del progresso. Un nuovo svuotamento era previsto nel 2016 ma è poi stato rinviato a data da destinarsi.
Il lago di Vagli è raggiungibile:
- in auto tramite la SR445 della Garfagnana
- in treno tramite la linea Lucca -Aulla, stazione Poggio/Careggine/Vagli e poi con bus pubblici.



Borghi fantasma delle Apuane: Isola Santa

Il borgo di Isola Santa, nel comune di Careggine, ha una storia simile a quella del vicino Fabbrica di Careggine. Anche qui infatti la Selt Valdarno, nel 1949, costruì una diga sul torrente Turrite Secca che sommerse una piccola parte del paese. Sebbene il resto del borgo rimase intatto, la costruzione della diga portò a serie problematiche geologiche che minacciavano la stabilità del paese che fu quindi gradualmente abbandonato.
Oggi il borgo di Isola Santa, che circondato dall’acqua sembra come sospeso sul lago, è un paese dall’aspetto fiabesco che attira moltissimi visitatori. Risolti i problemi idrogeologici il borgo ha infatti subito una massiccia opera di ristrutturazione e molte delle antiche abitazioni sono state adibite a case vacanza.
Oggi, il borgo di Isola Santa, con la sua posizione fiabesca sospesa sul lago, è stato ristrutturato ed è diventato una meta turistica. Molte delle antiche abitazioni sono state trasformate in case vacanza.
Scoprite di più sul borgo di Isola Santa in questo articolo: Isola Santa, borgo incantato della Garfagnana
Borghi fantasma delle Apuane: Col di Favilla
Col di Favilla era un piccolissimo borgo nato come alpeggio del paese di Levigliani ma che attorno al 1880 iniziò ad essere abitato stabilmente. Gli abitanti si dedicavano alla pastorizia, all’agricoltura, all’estrazione del tannino dal castagno, all’impagliatura delle sedie ed alla lavorazione dei metalli nelle ferriere presenti nella zona. Con l’industrializzazione, queste attività sparirono e gli abitanti abbandonarono il paese, che divenne così un borgo fantasma.
Nel corso degli anni però i discendenti degli abitanti di Col di Favilla hanno provveduto al restauro della chiesa del paese ed ogni anno, il 26 Luglio, in occasione della festa di Sant’Anna, a cui la chiesa è dedicata, tornano a far rivivere il piccolo borgo.
Col di Favilla è raggiungibile percorrendo il sentiero Cai N° 9 da Isola Santa (durata circa 2 ore) o il sentiero che parte da Foce di Mosceta, su cui convergono altri numerosi sentieri come quelli da Pruno, Fociomboli e Cardoso.
Vispereglia e Col di Colo

Col di Colo e Vispereglia, sono due paesi fantasma che si trovano nel comune di Fabbriche di Vegemoli, proprio nel cuore delle Alpi Apuane.
Abbandonato ormai da oltre 50 anni e letteralmente inghiottito dalla fitta vegetazione, Vispereglia offre ai visitatori un’atmosfera davvero unica e suggestiva. Colo di Loco è stato un paese fantasma per molti anni ma ultimamente, con la ristrutturazione di alcune case, il paese è abitato per buona parte dell’anno.
Vispereglia è raggiungibile dalla località Camperano, con un comodo sentiero, in circa 1 ora di cammino. Da Vispereglia il sentiero prosegue per Col di loco, che si raggiunge in un’altra ora circa.
Scoprite Vispereglia nell’articolo: Vispereglia, paese fantasma delle Apuane
Bergiola di Minucciano

Nel comune di Minucciano si trova il borgo fantasma di Bergiola, abbandonato in seguito al disastroso terremoto che colpì la Garfagnana nel 1920 distruggendo quasi completamente il paese.
Attorno al borgo abbandonato di Bergiola è nata un’inquietante leggenda che narra che, in alcuni periodi dell’anno, si aggirerebbe per il borgo un gigantesco serpente nero chiamato Devasto.
Il borgo fantasma di Bergiola è raggiungibile tramite un sentiero di semplice percorrenza che si imbocca dalla Strada Provinciale 59 che collega Minucciano a Pieve San Lorenzo.
Conoscete altri borghi fantasma delle Apuane? Scrivetemelo nei commenti!!!
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Articolo e foto (dove non diversamente specificato) di ©Sabrina Musetti, riproduzione vietata senza citare la fonte.
7 commenti su “I borghi fantasma delle Apuane”
Mi piacciono davvero molto i borghi fantasma, credo siano delle piccole gemme tutte italiane che raccontano le vite dei suoi abitanti. E’ bello sapere che alcuni siano tornati alla vita grazie al turismo, perché sarebbe davvero un peccato perdere pezzi di storia così importanti e belli.
Io li trovo luoghi magici 🙂
uh ma che meraviglia! Ho sempre nutrito fascino per questo genere di posti, grazie per l’articolo molto interessante!
Sono piccoli gioielli che vale la pena andare a scoprire!
Sono nato a Vispereglia. È il paradiso perduto. Era abitato da gente felice che viveva di piccole grandi cose..Dalle risorse della terre riuscivano a viverci con grande dignità e a risparmiare qualcosa.Lo spettacolo che offriva la natura è indescrivibile:dal sorgere al tramonto del sole si godevano panorami e suoni divini.La corsa al benessere che non c’è ha portato via tutto…….
Tra il 2003 e il 2004 feci una ricerca fotografica tra i casolari abbandonati nelle province di Alessandria, Pavia e Vercelli. Fu una bellissima esperienza: perdersi nella pianura, anche in inverno, alla scoperta di una civiltà contadina in parte perduta. Con le mie due Nikon scattavo diapositive e foto in bianco e nero, son passati poco più di 15 anni ma sembra preistoria! Comunque la cultura dell’abbandono mi ha sempre affascinato, mi piacerebbe un giorno percorrere le strade e i sentieri descritti in questo interessante articolo per scoprire i borghi fantasma delle Alpi Apuane… grazie! P.S: consiglio un libro, Le Belle Addormentate di Antonio Mocciola – Betelgeuse Editore
Ciao Giorgio, grazie per la tua testimonianza e per il suggerimento sul libro! Spero che un giorno tu possa venire a scoprire anche questi borghi!!