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Stretti di Giaredo: un’insolita avventura nella natura incontaminata della Lunigiana

Stretti di Giaredo, Lunigiana: in questo articolo vi racconto come andare alla scoperta del più spettacolare canyon della Lunigiana con un bellissimo e facile trekking fluviale che vi permette di immergervi, letteralmente, nella natura incontaminata di questa terra!

Io agli stretti di Giaredo

Stretti di Giaredo: spettacolare canyon nel cuore della Lunigiana

Gli Stretti di Giaredo sono degli spettacolari canyon naturali scavati dal torrente Gordana, in Lunigiana, a cavallo tra i comuni di Pontremoli e Zeri.

L’acqua, la pietra ed i giochi di luce a cui il sole da vita, insinuandosi nelle gole, donano a questo luogo un’atmosfera magica e suggestiva.

Gli Stretti di Giaredo, poco battuti dal turismo di massa, offrono la possibilità di godersi una bellissima avventura immersi nella pace e nella tranquillità di una natura ancora incontaminata. E’ infatti possibile risalire gli Stretti di Giaredo camminando lungo il torrente fino ad arrivare alla diga sovrastante.                                                         

Il percorso risale per circa un paio di chilometri snodandosi tra gole lunghe anche trenta metri, laghetti e cascate.

Uno scorcio degli Stretti di Giaredo

In alcuni punti (circa 5) è necessario nuotare poiché il torrente in questi punti forma delle piccole pozze in cui l’acqua supera i due metri di altezza.

La durata del percorso completo, fino alla diga, è di circa due ore ed è possibile effettuarlo sia con visita guidata, sia in autonomia. Con la visita guidata viene fornito anche un equipaggiamento costituito da muta, caschetto e giubbotto salvagente per chi non sa nuotare.

L’ultimo tratto di risalita per arrivare alla diga è fuori dal canyon vero e proprio, che quindi si può ritenere interamente percorso dopo la quinta pozza (la più stretta).

Stretti di Giaredo, consigli utili per vivere l’avventura in sicurezza

Il percorso degli Stretti di Giaredo non è particolarmente difficile, occorre tuttavia tenere presente che la difficoltà varia a seconda delle stagioni e della portata d’acqua del torrente Gordana.

L’estate è il periodo più adatto per effettuare questa escursione, che è invece assolutamente sconsigliata in inverno, primavera e autunno.

Poiché il percorso in alcuni punti presenta pozze in cui l’acqua è alta oltre due metri, l’escursione è poco indicata per chi non sa nuotare se non munito di giubbotto salvagente.

L’acqua in alcuni punti è molto fredda, quindi è consigliato l’uso di una muta.
E’ consigliato anche l’uso di scarpette adatte a camminare sui sassi.
Sono indispensabili custodie e borse impermeabili per macchine fotografiche e cellulari.

E’ possibile anche portare un canottino per bambini per tenere all’asciutto borse o zaini, ricordando però che rappresenta poi un ingombro nei tratti dove l’acqua è bassa.

Stretti di Giaredo, una delle cascate lungo il percorso
Ph: ©Gianni Bedini

Vista la temperatura piuttosto bassa dell’acqua non è consigliabile iniziare il percorso dopo aver mangiato per il rischio di congestioni.

Personalmente ritengo l’escursione poco adatta a bambini troppo piccoli e ai cani.

Purtroppo questa escursione non è adatta a chi ha delle difficoltà motorie poiché in alcuni tratti è necessario arrampicarsi sulle rocce.

Stretti di Giaredo: come raggiungerli

Cartello indicazioni

Gli Stretti di Giaredo sono raggiungibili solo con mezzi propri o comunque privati.

Da Pontremoli (uscita autostrada A 15) occorre seguire le indicazioni per Zeri sulla statale provinciale SP37.

Superati i viadotti dell’autostrada dovete imboccare la strada sulla sinistra, seguendo l’ indicazione per Cavezzana Gordona – Valunga.

Lungo la strada, dopo un piccolo gruppetto di case, si incontra un bivio, scendete a sinistra e proseguite la discesa.

Poco distante dal bivio, sulla destra, in corrispondenza di una curva, trovate una piccola strada sterrata che procede in discesa, imboccatela e da qui in un paio di minuti arriverete ad uno spiazzo* dove potete lasciare l’auto ed iniziare il percorso di risalita.

[*Nota: in occasione della visita di Agosto 2019, poco prima dello spiazzo una frana impedisce di proseguire con l’auto che va quindi lasciata lungo la stradina sterrata]

Si arriva all’inzio canyon dopo aver risalito il torrente per una quindicina di minuti.

C’è chi imbocca il sentiero a destra (ignorando il cartello di proprietà privata), per arrivare in pochi minuti in un punto più alto del torrente, proprio a pochi metri dall’inizio del canyon, ma essendoci dei lavori in corso lo sconsiglio vivamente.

Secondo me vale infatti la pena effettuare tutta la risalita del torrente Gordana, poiché anche il tratto prima del canyon offre comunque suggestivi scorci.

Semplici regole per rispettare la natura degli Stretti

Gli Stretti di Giaredo sono un meraviglioso angolo di natura incontaminata ed è doveroso rispettare alcune regole per far si che questo paradiso non venga rovinato.

Ricordate quindi che:

  • Le rocce, le pietre e le pareti rocciose non vanno deturpate
  • Gli animali non devono essere infastiditi
  • La flora non va danneggiata
  • Non si devono accendere fuochi
  • Non  si devono abbandonare rifiuti di alcun genere
Incontri lungo il percorso, piccola rana su un sasso
Ph: ©Gianni Bedini

Guardate un video della risalita degli Stretti di Giaredo!

Ed eccovi un fantastico video girato durante una risalita degli Stretti di Giaredo dall’amico fotografo Gianni Bedini che vi farà vivere appieno la magia di questa straordinaria avventura!

Emozioni dal diario di Viaggio

La mia prima volta agli stretti, 2017

La mia prima volta agli Stretti di Giaredo

13 Luglio 2017 . “All’imbocco del canyon, di fronte alla prima pozza ho esitato. L’impatto con l’acqua gelida, il pensiero della sua profondità sotto di me e della maestosità delle rocce che mi sovrastavano mi hanno bloccato per un attimo. Mi sono guardata intorno, quella stretta gola semi buia, mi è sembrata il varco di passaggio tra due mondi. Quel varco racchiudeva però alcune delle mie più grandi paure: l’acqua, il buio, l’ignoto. Da sola non potevo farcela. Ma poi ho pensato che oltre quella pozza vi era un luogo speciale, che si offre solo ai più temerari. Le cose più belle non sono mai facili.

Dovevo  vincere un’altra sfida con me stessa… In fondo erano solo un paio di metri… E allora un respiro profondo e via, incurante del freddo e della mie paure! E’ stato faticoso, almeno per me che sono fuori allenamento, ma ogni singolo passo mosso in quel mondo incantato ne è valsa la pena! Un temporale improvviso mi ha costretto a tornare indietro ma presto tornerò per portare a termine questa avventura, questa sfida…”

Ritorno agli stretti di Giaredo

17 Agosto 2019. ” Sarà perché ero meglio equipaggiata e perché ero in compagnia di una persona che gli stretti li ha risaliti varie volte, o forse solo perché sono molto più forte rispetto a tre anni fa, ma in questa mia seconda visita agli Stretti non ho avuto un solo attimo di esitazione, godendomi ogni singolo istante di questa fantastica esperienza che spero di poter ripetere presto!”

E voi siete mai stati agli stretti di Giaredo? Se sì, raccontatemi le vostre emozioni ed impressioni nei commenti!

Per qualsiasi informazione, per collaborazioni o per prenotare un’escursione guidata in Lunigiana e dintorni, potete contattarmi cliccando qui o, per richieste urgenti, anche via whatsapp.

Articolo e foto (dove non diversamente specificato) di ©Sabrina Musetti, riproduzione vietata senza citare la fonte.

Grazie per avermi letto e se l’articolo vi è piaciuto condividetelo!

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23 commenti su “Stretti di Giaredo: un’insolita avventura nella natura incontaminata della Lunigiana”